Interventi nell’area cronicità: presa in carico, qualità ed appropriatezza nella medicina territoriale
Gestire e sviluppare un’organizzazione significa programmare e valutare il management clinico dei pazienti e gli esiti dell’assistenza, attraverso un robusto sistema di budgeting fondato su un impianto informativo capace di verificare processi e prodotti.
Questi concetti sono presenti nel piano sanitario nazionale, che tuttavia mette in guardia dal considerare il budgeting come strumento di contenimento dell’emergenza finanziaria e indica la necessità di trovare sistemi di valutazione della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni rese.
I sistemi informativi aziendali solitamente offrono visioni differenziate del sistema e, stante la situazione economica generale, l’interesse prevalente si concentra sul risultato del bilancio inteso come andamento annuale della spesa; questo è dimostrato anche dalla scelta diffusa di collocare controllo di gestione nell’area amministrativa (Scheggi, 2006). Altre informazioni sono costruite ed utilizzate secondo obiettivi diversi. Riesce così complicato avere una visione che collega molteplici aspetti ad un unico sistema e quindi dare coerenza alla mission aziendale (Pellegrini e Toniolo, 2005). Non è detto, infine, che il controllo contabile della spesa nelle aziende sanitarie sia ineccepibile (Persiani,2006).
Qualità ed appropriatezza incidono sui costi e su questo il dibattito è in pieno svolgimento: si stanno infatti sperimentando sistemi di misurazione della qualità e delle performance per tentare di ampliare l’orizzonte valutativo.
A livello di Asl esiste un sistema di budgeting che prevede la definizione di risultati attesi e la relativa assegnazione di risorse umane ed economiche. Il processo si sviluppa attraverso una negoziazione preliminare, momenti di verifica intermedia ed una valutazione finale.
Il corso vuole aprire un dibattito su questi concetti con particolare riferimento alla medicina territoriale ed alle patologie maggiormente affrontate nella pratica giornaliera quale il rischio cardiovascolare.