Carenza marziale ed anemia nella donna: aspetti clinici e gestionali
L’aumentato fabbisogno di ferro che caratterizza il periodo della gravidanza rende la carenza di questo elemento la causa più comune di anemia in questa fase della vita della donna.
La carenza di ferro e l’anemia da carenza di ferro rappresentano una patologia di genere , che in gravidanza colpisce circa il 30% delle donne nei paesi ad alta disponibilità di risorse ed aumentano fino a oltre il 50% delle donne nei paesi in via di sviluppo. Entrambe le condizioni sono associate a esiti avversi nella madre e nel bambino. Per la madre questi includono problemi cardiovascolari, ridotta attività fisica e prestazioni cognitive, ridotta funzione immunitaria, stanchezza e aumento degli episodi depressivi, mentre per il bambino questi includono nascita pretermine, ridotta crescita fetale, morte fetale intrauterina, bassi punteggi di Apgar e aumentato rischio di infezione neonatale. Inoltre l’anemia in gravidanza aumenta il rischio di una grave complicazione della gravidanza come l’emorragia del post partum.
La presenza di anemia, spesso considerata “fisiologica” richiede quindi un pronto inquadramento diagnostico ed un opportuno trattamento.
Obbiettivo del corso è quello di fare il punto sulle conseguenze dell’anemia nella donna e sul management della carenza marziale alla luce delle evidenze cliniche recenti.
Grazie alla presenza di un panel di clinici esperti si cercherà di fornire ai partecipanti le evidenze scientifiche e le esperienze cliniche su questo argomento, nel tentativo di individuare una strategia diagnostico-terapeutica per garantire un supporto ottimale alle donne che affrontano una gravidanza.