SARSCoV2EXPERIENCE La gestione pneumologica della SARS CoV2 Esperienze dalla real life
Nel dicembre 2019, nella città di Wuhan in Cina si è sviluppato un focolaio di polmonite da causa sconosciuta. Il ceppo responsabile della malattia, identificato nei primi giorni di gennaio 2020, appartiene alla famiglia dei coronavirus ed è stato denominato SARS-CoV-2.
Il 30 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato lo stato di emergenza internazionale e l’11 marzo lo stato di pandemia.
Il nome ufficiale della malattia è COVID-19 (COronaVIrus Disease 19).
Colpisce principalmente il tratto respiratorio e provoca una serie di sintomi descritti come simil-influenzali, tra cui febbre, tosse, dispnea, mialgie, astenia e disturbi gastrointestinali, quali la diarrea.
Nei casi più gravi si verifica una polmonite interstiziale, molto spesso bilaterale, che in alcuni pazienti può evolvere verso un quadro clinico ingravescente dominato dalla tempesta citochinica e dal conseguente stato iperinfiammatorio; ciò determina a livello polmonare quadri di vasculopatia arteriosa e venosa con trombizzazione dei piccoli vasi.
Le fasi finali di questo gravissimo quadro clinico portano all’ARDS e in alcuni casi alla CID, fino ad arrivare al decesso del paziente.
L’imaging del torace e l’ecografia polmonare rivestono un ruolo fondamentale nel riscontrare i segni riconducibili alla polmonite.
La diagnosi molecolare può essere effettuata su campioni clinici respiratori secondo il protocollo validato di Real Time PCR per SARS-CoV-2.