Nutraceutici e integrazione alimentare funzionale nella prevenzione del rischio cardiometabolico
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di mortalità in Italia, come nei restanti Paesi europei, ed una delle principali cause di invalità e costi sociali. L’ipercolesterolemia rappresenta uno dei principali fattori di rischio reversibili (trattabili) per le malattie cardiovascolari. Se è già stato ampiamente confermato che la riduzione della colesterolemia è associata ad una riduzione direttamente proporzionale del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, oggi è sempre più chiaro che quanto più precoce è l’ottimizzazione della colesterolemia e tanto maggiore è l’effetto preventivo. In questo contesto, sarebbe auspicabile che tutta la popolazione generale mantenesse valori di colesterolemia LDL inferiori a 115 mg/dL, ma, specie nell’ottica di ottimizzarla anche in soggetti giovani con valori solo subottimali di colesterolemia, è impensabile di poter trattare tutta la popolazione interessata con farmaci. In questo contesto la letteratura internazionale più recente, le linee guida delle società europee dell’aterosclerosi e di cardiologia (EAS/ESC), nonché alcuni documenti di consensus di esperti internazionali suggeriscono di trattare con alcuni integratori alimentari tutti i soggetti resistenti al solo approccio dieteticoalimentare ma non ancora candidabili alla terapia farmacologica. È quindi necessario che gli operatori sanitari siano consapevoli di quali integratori alimentari siano più indicati e studiati per l’ottimizzazione della colesterolemia in soggetti globalmente sani con valori subottimali di colesterolo plasmatico.