Fibrillazione atriale e ipertensione: nuovi approcci e strategie terapeutiche
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la prima causa di decesso e disabilità nella popolazione globale.
Su tutte l’ipertensione arteriosa. Essa è non solo il principale fattore di rischio cardiovascolare ma anche tra le patologie con il minor grado di successo nei termini di raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Le tematiche che saranno quindi affrontate in questo progetto sono quelle riguardanti le cause più comuni di ipertensione arteriosa con focus particolare sulle nuove terapie di associazione.
Peraltro, non possiamo limitarci a controllare la pressione arteriosa ma dobbiamo considerare i nostri pazienti secondo il “rischio cardiovascolare globale”, ed ecco che entra in scena la fibrillazione atriale
La Fibrillazione Atriale è il disordine del ritmo cardiaco più comune e colpisce oltre 6 milioni di europei con una prevalenza destinata almeno a raddoppiare nei prossimi 50 anni.
Dal 10 al 45% dei casi di FA non vengono riconosciuti e vengono diagnosticati solo quando il paziente si ricovera per una complicanza grave quale l’ictus. La diagnosi precoce consente di intervenire farmacologicamente e/o elettricamente per interrompere l’aritmia prima che la stessa si avvii verso una fase di cronicizzazione.
Gli studi, infatti, hanno messo in evidenza che il controllo del ritmo consente di ridurre drasticamente le complicanze (ictus, scompenso cardiaco, etc.) ma anche di migliorare la qualità di vita dei pazienti.
L’evento si propone il compito di fare il punto sulla terapia farmacologica, da sola o associata alla terapia elettrica, suggerita dalle attuali Linee Guida, sulle potenzialità dei farmaci utilizzati e soprattutto sulle prospettive per migliorare l’aderenza dei pazienti al trattamento.