La terapia anticoagulante orale nella pratica clinica
La terapia anticoagulante orale costituisce il trattamento cardine per la prevenzione e cura delle malattie tromboemboliche, rispettivamente nella Fibrillazione Atriale (FA) e nel Tromboembolismo venoso (TEV).
La FA è una condizione di frequente riscontro che aumenta di 5 volte il rischio di ictus, il cui impatto socioeconomico è crescente in relazione alle cure, ricoveri e disabilità che ne derivano. Anche la TEV è tra le complicanze tromboemboliche più frequenti, la cui mortalità raggiunge il 15% entro i 3 mesi dall’evento acuto e, in un caso su quattro, esita in decesso improvviso. I Nuovi Anticoagulanti Orali (NAO) hanno dimostrato un migliore profilo di efficacia e sicurezza rispetto agli antagonisti della vitamina K, consentendo di ridurre il carico assistenziale. Le continue evidenze scientifiche prodotte ed i recenti dati di Real World ne confermano un differente profilo di efficacia e sicurezza nei diversi setting, quali l’età avanzata, l’insufficienza renale, il sanguinamento gastrointestinale, l’alto e basso peso corporeo, la cardiopatia ischemica ed il cancro.
In questo contesto di continuo aggiornamento, si rende quindi necessario un confronto aperto tra gli specialisti del settore, per individuare l’approccio terapeutico più appropriato in base alle evidenze scientifiche più recenti.