Cuore e Polmone
L’interazione tra cuore e polmoni è un tema ampio e complesso e, poiché il sistema respiratorio è anatomicamente e funzionalmente integrato con quello cardiovascolare, le alterazioni di un organo influenzano e promuovono le alterazioni dell’altro. Il cuore lavora come una pompa nella pompa respiratoria e può essere da questa influenzato, per cui le malattie polmonari (parenchimali, bronchiali o vascolari) hanno una ripercussione sul funzionamento del cuore destro e possono causare una condizione di scompenso. Inoltre, le variazioni delle pressioni intratoraciche, legate alle patologie polmonari, possono influenzare la funzione dinamica delle cavità cardiache. A loro volta, le alterazioni della funzione del cuore sinistro determinano un aumento della pressione o del volume del letto vascolare polmonare a monte, potendo provocare una diminuzione del volume polmonare ed una alterazione degli scambi gassosi. La diminuzione del flusso sistemico in avanti, d’altra parte, riduce la perfusione dei muscoli respiratori, diminuendo così la loro forza e la loro endurance con alterazione del controllo della ventilazione. Lo scompenso del cuore sinistro provoca una stasi venosa polmonare con alterazione della meccanica respiratoria, che a sua volta condiziona la portata cardiaca. L’accumulo di liquidi negli spazi peri-alveolari e alveolari causa riduzione volumetrica, limitazione al flusso aereo e difficoltà negli scambi gassosi.
Gli studi epidemiologici mostrano come i pazienti con BPCO abbiano un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e viceversa. É stato evidenziato che nei soggetti con BPCO il 50% dei ricoveri è dovuto a cause cardiovascolari e che una riduzione del FEV1 del 10% corrisponde a un aumento del 30% del rischio di morte cardiovascolare, rischio doppio rispetto alla popolazione generale. Si è, inoltre, osservato che esiste un’associazione tra asma e problemi cardiaci, in particolare l’incidenza di eventi cardiovascolari è più alta nei soggetti asmatici con diagnosi tardiva, 12,7%, rispetto al 3,8% riportato tra gli asmatici individuati precocemente e all’8,9% nel gruppo di persone senza asma.
Dal punto di vista sintomatologico, le alterazioni a livello cardiaco o polmonare possono manifestarsi con sintomi simili quali dispnea, senso di costrizione toracica e scarsa tolleranza all’esercizio fisico, rendendo la loro interpretazione difficile nella pratica clinica. Il medico deve arrivare alla diagnosi attraverso una valutazione che parte dall’osservazione del malato e si completa con indagini strumentali, che possono essere un importante aiuto allo studio clinico.
Questo corso, articolato in due sessioni, una dedicata all’area respiratoria e una a quella cardiovascolare, si propone di fornire indicazioni per un miglior approccio diagnostico-terapeutico nel trattamento sia delle principali patologie respiratorie croniche, asma e BPCO, sia di patologie cardiache, quali ipertensione e disfunzione ventricolare sinistra.